Educazione comportamento ed apprendimento del cane… quanto di tutto ciò dipende da voi?
Quando si inizia un percorso di addestramento, ma anche semplicemente la fase di educazione del proprio cane, è utile conoscere le basi della psicologia canina, individuare il suo profilo caratteriale, sapere come apprende e come possiamo modificare o correggere un suo comportamento indesiderato. È importante sapere che in base al suo carattere, alle esperienze di vita (socializzazioni, percorsi addestrativi, quotidianità), all’ambiente in cui vive e al padrone, il cane manifesta un suo modo di agire e, in situazioni simili, lo ripropone in maniera sempre più meccanica (comportamento canino). Sin da cucciolo è utile rivolgersi ad un esperto educatore cinofilo, il quale dovrà consigliarvi sul percorso più adatto da seguire in base alle “caratteristiche” del vostro piccolo amico. Il compito del padrone è quello di educare il cucciolo, sin dai primi mesi di vita, “alle buone maniere”, addestrarlo all’esecuzione di comandi di base (il richiamo, la passeggiata al guinzaglio, il fermo) e di correggere quei comportamenti errati e poco rispettosi verso la società. A volte purtroppo il proprietario non distingue un comportamento normale del cane (naturale) con uno anormale o indesiderato e spesso la causa di maleducazione è il proprietario stesso, con la sua poca conoscenza dell’animale e della psicologia canina. Per riuscire a correggere un comportamento errato o semplicemente rinforzarne positivamente uno corretto, è indispensabile sapere quali sono i meccanismi di apprendimento e le basilari tecniche educative e di addestramento.
ASSOCIAZIONE, CONDIZIONAMENTO E IMPRINTING.
Che cos’è l’apprendimento? Come impara un cane? L’apprendimento è un processo dove l’individuo risponde a dei cambiamenti dell’ambiente (stimoli) con un comportamento adattato all’ambiente stesso. In parole più semplici l’ambiente, ricco di stimoli statici e dinamici, “attiva” il cane, il quale manifesta un modo di agire che è la conseguenza dei fattori ambientali. Questi cambiamenti sono dovuti a fattori motivazionali (istinti) e a dell’apprendimento vero e proprio. Si può dire che l‘apprendimento canino è l‘abilità di connettere perlomeno due esperienze come causa ed effetto (associazione). Non basta però essere “abili” nell’associare: gli stimoli, la motivazione, lo spirito d’osservazione e le memorie del cane danno il loro contributo. Il cane associa la causa e l‘effetto attraverso il condizionamento, classico e operante, sfruttando appunto i riflessi condizionati: nel primo caso lo stimolo e la risposta sono fortemente connessi; nel secondo caso il comportamento esibito e il rinforzo sono strettamente connessi. Il cane apprende già in tenera età, nel momento in cui tutti i sensi iniziano a “funzionare” (fase sensibile) e l’animale inizia ad essere “curioso”: gli effetti dell’ambiente in fase di vita neonatale e sensibile vengono chiamati: imprinting. Certi studiosi pensano che questi effetti siano permanenti per il resto della vita del cucciolo; essendo però il cane dotato di una certa intelligenza e capacità associativa, ritengo non siano così irreversibili. Il compito di noi proprietari è quello di socializzare il cane all’ambiente che lo circonda, comprendere il nostro amico a quattro zampe e la sua natura e utilizzare i meccanismi di apprendimento per incoraggiare certi comportamenti e correggere ciò che risulta essere indesiderato (comportamento errato). Nelle prossime news affronteremo tutti i meccanismi d’apprendimento, utili per addestrare il “migliore amico dell’uomo”… a presto!